Cari colleghi,
quando ho cominiciato a pensare alla relazione da leggere oggi il taglio che dovevo darle era ovvio: quello conclusivo del triennio apertosi nel 2021.
È questa la ragione per la quale troverete allegata alla relazione una tabella che riassume in termini numerici la mia attività. Alcune cifre, naturalmente – mi riferisco, ad esempio, al numero di riunioni del consiglio regionale dell'Ordine – rendono conto dell'attività svolta proprio dall'intero consiglio.
Di recente, però, con l'approvazione di un "decreto milleproroghe", la durata dei consigli è stata prorogata fino a giugno del 2025, nella speranza che il Parlamento possa esaminare una legge che, tra le altre cose, riformi il sistema di voto dell'Ordine dei Giornalisti. Infatti, se domani – che è domenica – si votasse in una città metropolitana italiana per eleggere il sindaco – cioè una persona che governerà, in alcuni casi significativi, su milioni di persone – saremmo certi di conoscere il suo nome entro due settimane. Se domani si votasse anche per eleggere il consiglio dell'Ordine dei Giornalisti – che poi, nel giorno del suo insediamento, eleggerà il presidente – due settimane non sarebbero sufficienti. Come vedete bene, c'è in questo qualcosa che non va. Si tratta di un meccanismo – ideato e nato in un'Italia che non c'è più – che va corretto con decisione, anche per tener conto dell'impatto positivo delle nuove tecnologie.
Assemblea annuale 2024, la relazione del presidente dell'Ordine dei giornalisti della Basilicata
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