Care colleghe e cari colleghi,
come ogni anno siamo qui per celebrare la nostra assemblea che non vuole configurarsi come un appuntamento rituale ma vuole sempre più essere un momento di confronto e di dibattito sui temi della categoria. L’assemblea di quest’anno coincide con la chiusura di un triennio che è stato caratterizzato da un dibattito serrato sul ruolo del giornalismo nel nostro paese, sulla sua funzione e anche sulla sua incidenza rispetto ad una società che è completamente cambiata e nella quale il mutamento della professione non può e deve essere so lo ancorato a ll’uso delle nuove tecnologie ma deve piuttosto basar si sulla capacità di comprendere l’evoluzione stessa della realtà italia na, tentando, per quanto possibile, di rappresentare il vissuto di una comunità secondo deontologia e correttezza nel rispetto dei fatti e delle fonti.
Ma prima di entrare nel merito di quella che riteniamo essere la questione fondamentale della nostra professione e cioè l’interrogarsi su dove va il giornalismo e su quali sono i suoi punti di forza ma anche i suoi punti di debolezza riteniamo che sia importante far riferimento alla situazione di difficoltà nella quale vive la nostra categoria soprattutto per quanto riguarda il complesso rapporto con gli editori.
Un anno fa celebrammo la nostra assemblea all’indomani di uno sciopero dei giornalisti della carta stampata e delle agenzie e ventiquattro ore prima di una astensione dal lavoro dei giornalisti del settore radio-televisivo.
In quella occasione, ripeto, un anno fa, ribadimmo la validità dell’iniziativa sindacale finalizzata al rinnovo del contratto di lavoro ma anche indirizzata a dare ai giovani colleghi nuove speranze di inserimento professionale in un momento di estrema precarizzazione del mercato del lavoro.
Assemblea annuale 2007, la relazione del presidente dell'Ordine dei giornalisti della Basilicata
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