“Il 6 ottobre del 1981 – racconta in un servizio Gabriele Romagnoli – il corrispondente dal Cairo di una grande agenzia di stampa americana si sedette a un caffè vicino a piazza Tahir e ordinò un tè e una sisha per fu mare. Era il giorno dell’annuale parata, ne aveva già viste tante e immaginava l’esito di questa. Il pezzo era stato trasmesso con largo anticipo: ‘Si è svolta serenamente, in un tripudio di fo lla, la consueta sfilata militare’ nel corso della quale il presidente Sadat era stato vittima di un attentato. Gli era succeduto il vice Mubarak. Si era fatta la storia e lui non se n’era accorto. Si dimise, si convertì all’islam e rimase a vivere in Egitto dove si mantenne insegnando giornalismo. Per quanto reale, avrebbe potuto essere il personaggio di un romanzo, uno solo: ‘Gli imperfezionisti’, di Tom Rachman. È la prima opera di fiction che racconta noi giornalisti per quel che siamo. A cominciare dal titolo, un intelligente neologismo che individua una categoria ...”.
Care colleghe e cari colleghi,
mi è piaciuto cominciare con l’aneddoto dell’ imperfezionismo per provare a parlare di noi e affronta re le situazioni che ci riguardano più da vicino. Perché penso che dal congenito imperfezionismo di questa professione si debba partire. Per mettere a fuoco le criticità. Ma anche per non offrire alib i a chi, con la motivazione
dell’imperfezionismo, vorrebbe apporre mordacchie. In ultimo perché proprio la consapevol ezza dell’imperfezionismo dovrebbe far tenere ben saldi i piedi per te rra a tutti, suggerendo una giusta dose di umiltà e di rigo re quando ci si trova dinanzi alle notizie e allo svolgimento del proprio ruolo di operatori dell'informazione.
Assemblea annuale 2011, la relazione del presidente dell'Ordine dei giornalisti della Basilicata
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pdf / 64KBAssemblea annuale 2011, la relazione del tesoriere e il bilancio
Bilancio dell'Ordine dei giornalisti della Basilicata al 31 dicembre 2010
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